Secondo le indicazioni contenute nel PAI, sul territorio comunale di Noicàttaro non insistono aree a pericolosità geomorfologica.
Il Progetto AVI – GDNCI (Gruppo Nazionale Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche) non registra nel Catalogo frane nessun evento ascrivibile a fenomeni franosi accaduti in passato.
Il Catasto delle Grotte e delle Cavità Artificiali della Regione Puglia registra nel territorio di Noicàttaro la presenza di una grotta denominata Grotta Parchitello ubicata alle coordinate del sistema WGS84 16,9755166° E – 41.0299791°N.
Tuttavia è necessario segnalare che nel sottosuolo dell’abitato di Noicàttaro, e in special modo nel suo centro storico, insistono delle cavità sotterranee di origine antropica che di seguito si elencano:
- In atrio Castello, In Atrio Castello, una Cisterna occupa più di metà dell’atrio. Alcuni tratti delle fondamenta del Castello, in seguito ad un cedimento, hanno richiesto un intervento di stabilizzazione.
- Ipogeo di fronte al Sagrato della Chiesa Madre. Nello specifico trattasi di una cripta mortuaria di un ex chiesa). Inoltre nel sagrato stesso insiste una cavità lungo il muro laterale dove c’è il marciapiede di via Chiesa Madre, in prossimità dell’iscrizione gotica.
- Al civico 31 di via Cesare Battisti sotto l’arco c’è una botola che introduce in un interrato.
- Fuori dall’abitato, all’imbocco di via San Lorenzo c’è una condotta in pietra di antica fattura che in alcuni tratti sono visibili segni di cedimento.
- Una condotta pedonabile (larga 0,8 m e alta 1,8 m) di fogna bianca di epoca ducale che partendo da via Chiesa madre lambisce l’arco di Atrio Castello fino al Bar Italia per poi passare sotto Piazza Umberto I e, quindi, sotto la Chiesa dell’Immacolata per dirigersi, in sezione ristretta, su via Incoronata sul lato destro scendendo per la via (direzione Pozzi della Terra).
Nella Figura seguente è riportato un estratto della TAV. N. 04 – Carta del Rischio di Alluvione con l’indicazione delle cavità sotterranee di origine antropica predette.
La presenza di queste cavità richiede un’adeguata attenzione in quanto “…Il crollo di una cavità è un vero e proprio evento calamitoso, indotto da cause naturali ma anche antropiche. In generale, il mutamento dell’uso di un territorio è uno dei fattori scatenanti i fenomeni di crollo delle cavità; le vibrazioni indotte dal traffico veicolare, i lavori di ampliamento dei vani nel sottosuolo, l’aumento del carico sul suolo dovuto alla necessità di soprelevare vecchie costruzioni, le perdite d’acqua dalle reti idriche e fognanti, sia pubbliche che private, sono cause antropiche che possono determinare un’evoluzione parossistica dei fenomeni di crollo e che trovano la loro drammaticità a causa delle strutture ed infrastrutture che vengono coinvolte”[1]
Al fine di prevenire gli eventi calamitosi di cui sopra, l’Autorità di Bacino della Regione Puglia ha emanato il 25 luglio 2006 un Atto di Indirizzo che, all’art. 3, elenca le procedure per interventi da eseguire in aree a pericolosità geomorfologica conseguente alla presenza di cavità sotterranee.
[1] Pericolosità geologica connessa alla presenza di cavità sotterranee. Atto di indirizzo dell’Autorità di Bacino della Puglia (Approvato nella seduta del Comitato Tecnico dell’AdB della Puglia del 25 luglio 2006).
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