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Economia

Settore economico-produttivo

Le aree a destinazione industriale sono costituite dall’area “P.I.P.” che interessa una zona pari a 319.000 mq del totale di 357.040 mq di area tipizzata industriale artigianale “D”.

In detto “P.I.P.” sono previsti i diversi lotti, alcuni ancora disponibili, suddivisi per settori merceologici e segnatamente:

  1. comparto destinato all’artigianato ed ai servizi;
  2. comparto destinato alle attività produttive miste;
  3. comparto destinato al commercio.

L’area ha la forma di un quadrilatero irregolare ed è bordata dalla ex Strada Provinciale per Casamassima a Sud, ad Est è delimitata dalla “Lama San Giorgio” e ad Ovest dalla Strada Provinciale 240 “delle Grotte Orientali”, mentre il limite Nord dell’area si attesta in zona agricola e segue il percorso della Strada Comunale extraurbana per Cellamare.

L’accesso principale dell’intera area è previsto dalla Strada Provinciale 240 “delle Grotte Orientali”; sono previsti due ulteriori accessi secondari di cui uno attraverso la Strada Comunale extraurbana per Cellamare e l’altro con la ex Strada Provinciale per Casamassima, attraverso una viabilità prevista dal Piano Quadro all’interno della zona “D” privata.

Morfologicamente l’intera area degrada dolcemente con una pendenza, da Sud (versante ex Strada Provinciale per Casamassima) verso Nord (Strada Comunale extraurbana per Cellamare), di circa l’1%; le reti dei servizi pubblici (acqua, fogna, energia elettrica) sono presenti lungo la ex Strada Provinciale per Casamassima.

La rete viaria interna consta essenzialmente di tre strade di accesso ai diversi lotti e di due strade perimetrali che chiudono ad anello le strade interne; la larghezza di tali arterie (12,00 e 14,00 m.) garantisce una transitabilità consona alle esigenze degli insediamenti di tipo industriale – artigianale.

Zona PIP

Infine, è da considerare anche il grande numero di giovani che trovano impiego nelle segherie per la lavorazione del legno, nelle marmerie, nelle sartorie, nei pantalonifici, nei ricamifici, nei mulini, nei pastifici e nei caseifici.

Settore agricolo

L’economia, prevalentemente agricola, è influenzata dalla coltivazione dell’uva da tavola che viene favorita sia dall’habitat naturale in cui è posizionato il territorio (molte zone agricole degradano verso il mare) e sia dalla presenza di acqua che, captata da pozzi artesiani, viene distribuita, attraverso condotte di rete irrigua private, su tutto il territorio agricolo nojano.

La vegetazione boschiva, del tipo “macchia mediterranea”, lungo le due Lame “Giotta” e “San Giorgio”, è in continua riduzione per il proliferarsi di colture agricole che, inevitabilmente, hanno modificato l’assetto del territorio.

Lo sviluppo economico e sociale della città è dato dal commercio dell’uva da tavola che, attraverso attrezzati centri di lavorazione e grazie alla vastissima rete di distribuzione, ha raggiunto posizioni di primato sia a livello nazionale che internazionale.

Noicàttaro, definito il “CENTRO DELL’UVA REGINA”, è ubicato in una prospera zona che, ricca di tendoni di uva, rappresenta quasi il 40% dell’intera superficie, coltivata ad uva da tavola, della Provincia di Bari.

La Città di Noicàttaro, conosciuta su tutti i mercati ortofrutticoli europei per l’esportazione di pregiate varietà di uva da tavola, è collegata, attraverso Bari, a tutta la rete autostradale italiana ed è servita dalle “FF.SS.” e dalle “FF. Sud–Est”.

L’economia è prettamente agricola ed investe non solo il settore della produzione ma anche quello della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli; non vanno trascurate inoltre le attività indotte nel settore dell’industria (produzione imballaggi in legno) e nel terziario.

La presenza sul territorio di circa 1.800 aziende agricole, gestite in prevalenza a conduzione familiare, denota una forte polverizzazione del territorio con una percentuale del 70% di esse che hanno una superficie inferiore ad un ettaro.

Gli addetti del settore, con impiego prevalentemente stagionale, sono circa 3.000.

Settore creditizio

Noicàttaro, fiorente cittadina dell’hinterland barese, è caratterizzata da un rilevante giro d’affari che ha determinato l’apertura di ben 9 (nove) sportelli bancari (uno sportello ogni 2.900 abitanti), percentuale, quest’ultima, che si pone al di sopra sia della media Regionale che di quella Meridionale in generale.

Il reddito medio dichiarato a Noicàttaro (dati IRPEF 2011) è di € 20.875, leggermente inferiore al reddito medio della Città Metropolitana di Bari (€ 21.505) ma superiore a quello della regione Puglia (€ 20.277):

Reddito medio dichiarato (Irpef 2011)
Reddito medio dichiarato (Irpef 2011)

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